Samantha Fox, bio della famosa attrice hard americana degli anni ’80

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Samantha Fox, bio della famosa attrice hard americana degli anni ’80, oggi su Le Pornodive

Molte volte è stata confusa con una omonima cantante famosissima britannica di 16 anni più giovane. E chissà che questo caso più unico che raro non abbia precluso qualche strada. Quando si nomina Samantha Fox, il riferimento è a due personalità: una è, appunto, la cantante/modella/attrice nata a Londra e l’altra è una pornostar molto famosa e in auge negli anni ’70 e ’80.

La Samantha Fox di cui parleremo è la seconda. Ecco la sua biografia per il nostro consueto appuntamento con le stelle dell’hard. Bentornati sul nostro portale!

Gli inizi di Samantha Fox

Americana dalla punta dei piedi fino ai capelli, Samantha Fox è nata a New York il 3 dicembre del 1950. Il suo vero nome è Stasia Therese Angela Micula. Nella Grande Mela non solo è nata, ma ci è anche cresciuta. Assorbendo tutta l’aria metropolitana che una città come New York riesce ad offrire. 

Formazione borghese quindi. Del resto, il padre è anche un funzionario diplomatico. Fin da bambina, però, si cimenta con le arti, a tal punto da studiare danza classica e moderna. Non solo passione, considerando che è diventata così brava che già in età adolescente diviene una danzatrice professionista.

Avesse avuto una vita ‘standard’, la carriera sarebbe già stata segnata: entrare nell’Olimpo della danza. La vita, però, si sa, spesso porta le persone a incunearsi in dei vicoli che, poi, costituiscono la vera essenza della propria indole.

Una indole che ha portato Samantha Fox a cambiare strada e diventare una pornostar. 

L’ingresso nel mondo del porno di Samantha Fox

Samantha Fox fa il suo ingresso nel mondo del porno abbastanza tardi. A 25 anni, nel 1975. Fin dall’inizio, decide che il suo nome d’arte deve essere, appunto, Samantha Fox. E, come tante sue colleghe, prima di passare ai video, posa per alcune riviste dedicate agli adulti, tra cui Cheri e Hustler.

Riviste che, magari, agli italiani possono dire poco ma in America Hustler è una rivista conosciuta quasi come PlayBoy. La differenza? Che la rivista fondata da Larry Flynt nel lontano 1974 – Hustler appunto – è stata al centro di diversi scandali e le sue immagini sono molto più esplicite.

Del resto, gli occhi marroni, i capelli neri, l’altezza di 155 centimetri che per l’epoca non è affatto male e una bellezza mozzafiato hanno fatto invaghire numerosi fan dell’epoca.

L’ingresso nel porno viene, se vogliamo, ‘ufficializzato’ dal matrimonio, nel 1978 con il pornoattore Bobby Astyr. Un matrimonio longevo, considerando che ha vissuto vicino a lui fino al 2002, anno in cui Astyr passa a miglior vita a causa di un bruttissimo male ai polmoni.

Arriva il successo per Samantha Fox

Anche se è arrivata tardi nel mondo dell’hard, la Fox si è presa subito lo spazio che merita. La sua filmografia conta più di 100 titoli e, tra questi, devono essere menzionati sicuramente ‘Amanda by Night’ e ‘Il diavolo in Miss Jones 2’.

Siamo a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80: in questo periodo, l’industria del porno comincia a ribollire. E lei, d’altro canto, fa ribollire la passione di chi la segue. Non si dà limiti per quanto riguarda la fantasia sessuale e questo viene molto apprezzato.

Nel 1978 recita in ‘Bad Penny’, girato da Chuck Vincent: regista con cui la stessa Samantha Fox ha avviato numerose collaborazioni. È la prima pellicola con lei. Il duo funziona e la stessa Samantha Fox riesce a ottenere anche numerosi riconoscimenti. Si tratta di due premi rilasciata dall’Adult Film Association of America come Miglior attrice per ‘Jack ‘n Jill’ e ‘This Lady is a Tramp’. Non è certamente un caso che entrambi i titoli siano stati girati da Chuck Vincent.

Il ritiro e il riconoscimento postumo di Samantha Fox

Come un fulmine a ciel sereno, nel 1984 Samantha Fox si ritira dalle scene. A detta di Samantha, si tratta di motivi personali. In ogni caso, però, la sua attività lavorativa non si è certamente fermata qui (infatti appare anche in alcune pellicole successive al suo ritiro dalle scene). Per un po’ è rimasta nel mondo dell’intrattenimento ma, poi, ha deciso di cambiare totalmente vita divenendo personal trainer e terapista. Samantha Fox si dimostra, quindi, una figura poliedrica.

Una caratteristica che ha ‘utilizzato’ anche nella carriera del cinema visto che nel 1983  gira anche un film non propriamente pornografico come ‘A Night to Dismember’ diretto da Doris Wishman, regista più conosciuta e rinominata come l’Ed Wood al femminile.

Dopo poco meno di 20 anni, inoltre, arriva un ulteriore riconoscimento per Samantha Fox. Nel 2003, infatti, viene ammessa nella AVN Hall of Fame, non certamente una cosa di poco conto considerando che si tratta di una lista stilata dalla rivista Adult Video News, in cui vengono menzionate tutte le persone che hanno dato un contributo decisivo all’industria del porno.

Per entrarci, è necessario aver avuto, citiamo, una “enorme importanza” e avere una presenza attiva nel porno da almeno un decennio. Non roba da niente, insomma. 

Le accuse degli anti-porno a Samantha Fox

Samantha Fox, suo malgrado, è stata anche al centro di polemiche da parte di un’associazione che, a suo dire, combatte il mondo del porno. Il nome dell’associazione è ‘War on Porn’, che le hanno contestato il fatto di aver avuto un collegamento con il sesso telefonico.

La battaglia fu così forte che, per un certo periodo, il sesso telefonico è bandito. Dopo poco, però, questa normativa è stata cancellata perché va in contrasto con la libertà di parola. 

La morte per Covid-19 di Samantha Fox

Il 22 aprile 2020, a 69 anni (avrebbe compiuto 70 anni il 3 dicembre) il mondo dice addio a Samantha Fox. A stroncarla sarebbero stati dei problemi cardiovascolari acuiti dall’essere stata contagiata dalla pandemia da Covid-19.

A dare i dettagli è la sorella al sito ‘The Rialto Report’. Una morte che lascia un velo di tristezza nel mondo del porno ma che, comunque, non oscura la traccia indelebile che ha lasciato Samantha Fox. Così indelebile che ancora oggi, numerosi appassionati del genere – giovani e meno giovani – continuano a visualizzare i suoi video e a godersi delle scene, scegliendo tra le decine e decine di film che Samantha Fox ha lasciato ai posteri. 

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